CEFALEA ED EMICRANIA
Prima di addentrarci nell’intricato mondo delle cefalee è doveroso fare una premessa: la IHS (International Headache Society) ha classificato circa 100 tipi diversi di mal di testa, noi proveremo in maniera semplice ma efficace, a dare ai nostri lettori una visione generale dell’argomento, unita ovviamente a qualche consiglio pratico per chi soffre di questa problematica.
Parlando di cefalea, comunemente chiamata mal di testa, si fa riferimento ad un dolore localizzato a livello del capo, tale dolore può essere causato da strutture presenti a livello cervicale e a livello del cranio (articolazioni, muscoli, nervi ecc.) che, diventando iper-sensibili, scatenano la sintomatologia algica. Possiamo suddividere le cefalee in due grandi categorie:
- Cefalee Primarie: quando il mal di testa rappresenta esso stesso la patologia, ovvero non deriva da altre condizioni mediche;
- Cefalee Secondarie: quando il mal di testa rappresenta un sintomo di un’altra patologia o problematica, quindi, per esempio, può essere la conseguenza di un trauma (colpo di frusta o trauma all’articolazione temporo-mandibolare) oppure la conseguenza di un’infezione, di un’emorragia interna o di un tumore.
Le cefalee primarie…
L’emicrania, infine, può presentarsi con o senza aura, ovvero una serie di sintomi transitori di tipo neurologico che insorgono prima del dolore da emicrania vero e proprio, più frequentemente si tratta di sintomi di tipo visivo, più raramente può essere formicolio unilaterale al volto, braccio o gamba o anche afasia (disturbo della parola).
Per ultima, molto meno diffusa rispetto le prime due ma purtroppo più intensa come dolore percepito, è da citare la “Cefalea a grappolo”, il paziente riferisce dolore intenso in un solo lato della testa, circoscritto per lo più a livello orbitale, questo tipo di mal di testa è caratterizzato da fasi attive (dette appunto, grappoli) a fasi di remissione spontanea, la durata degli attacchi può essere dai 15 ai 180 minuti e la frequenza degli attacchi stessi possono essere da 1 fino a 8 nello stesso giorno. Spesso sono presenti anche sintomi come lacrimazione e congestione nasale dallo stesso lato dell’emicrania.
Con la normale dose di preoccupazione che adesso ci portiamo dietro dopo aver consultato il “Dr. Google” che ci fa credere che abbiamo tutti i tipi di mal di testa, proviamo ora a darvi qualche consiglio pratico per la gestione di queste problematiche. Come avrete già notato, le cefalee spesso, seppur fortunatamente con episodi distanti anche mesi gli uni dagli altri, si possono protrarre per diverso tempo fino addirittura ad anni e quindi, è cosa più che indicata farsi seguire sia da un medico e sia da un fisioterapista per una gestione a 360 gradi del problema.
Ecco qui le cose fondamentali da sapere sul mal di testa, cefalee, emicranie e loro disturbi simili:
- Stabilire, insieme al proprio medico, la terapia farmacologica più appropriata: solitamente per la fase acuta vengono utilizzati farmaci analgesici di tipo non steroideo (FANS) o triptani, ma vogliamo mettere in guardia i nostri lettori che, talvolta, l’uso eccessivo e ripetuto nel tempo di farmaci può portare all’aumento della frequenza degli attacchi di mal di testa stessi, per questo è essenziale un corretto dosaggio dei farmaci. Inoltre, determinati tipi di farmaci, come betabloccanti o anticonvulsinanti, sono utilizzati efficacemente come trattamento preventivo per quei pazienti che presentano attacchi di emicrania molto lunghi o con più attacchi al mese.
- Miglioramento dello stile di vita: attività fisica regolare, adeguata idratazione (con riduzione eventuale di assunzione di alcool e caffeina) e nutrizione, aumento di qualità e quantità del sonno sono tutti fattori che hanno dimostrato avere un impatto positivo nella riduzione della frequenza degli attacchi.
- Una valutazione fisioterapica può essere utile ad evidenziare eventuali “impairment” articolari e/o muscolari: deficit di mobilità in flessione, estensione e rotazione del collo così come deficit di forza della muscolatura del rachide cervicale, dorsale e della muscolatura peri-scapolare possono diventare target specifico del nostro programma di esercizi. A livello generale invece, l’esercizio aerobico di media e alta intensità è raccomandato in tutte le cefalee primarie e soprattutto quello ad alta intensità nelle emicranie. (Effects of different endurance exercise modalities on migraine days and cerebrovascular health in episodic migraineurs: A randomized controlled trial, H. Hanssen at al. 2017).
- Da non sottovalutare il ruolo di stress e ansia nell’insorgenza degli attacchi di mal di testa ed, in questo senso, stanno prendendo sempre più spazio nella pratica clinica dei terapisti interventi di mindfullness, yoga, esercizi di autorilassamento e di respirazione per la gestione di queste problematiche.
Cosa rimanere da dire sulle cefalee..
In conclusione, vorremmo esortare i nostri lettori a diffidare da quegli operatori sanitari che propongono solo ed esclusivamente trattamenti passivi, una gestione a 360 gradi è sempre la migliore opzione per chi soffre di mal di testa ed il paziente deve essere posto al centro come parte attiva del processo di guarigione.
Trattamento farmacologico (gestito insieme al medico), terapia manuale associata all’esercizio fisico di tipo aerobico ma anche anaerobico (esercizi contro resistenza) creati ad hoc sul paziente da un terapista specializzato rappresentano il percorso, ad oggi, migliore, per la gestione di un paziente che soffre di cefalea persistente.
Con pazienza, costanza e il giusto team di supporto potrete risolvere anche le situazioni che inizialmente sembrano più ostiche ritornando a fare le attività che più vi piacciono.