Sindrome di Dupuytren
La sindrome di Dupuytren è una condizione progressiva che colpisce la mano e causa l’ispessimento
del tessuto connettivo presente all’interno del palmo (detto aponeurosi). Questa patologia porta alla
progressiva flessione delle dita e rende difficoltoso l’uso della mano, compromettendo la qualità della
vita e l’autonomia della persona.
L’intervento primario è quello chirurgico, nel quale vengono liberati i tessuti che consentono il
movimento.
Obiettivi dell’Ergoterapia
Nella fase iniziale della patologia, l’obiettivo degli interventi prevede di contrastare l’evoluzione della
stessa, lavorando per mantenere il più a lungo possibile la mobilità delle dita.
In seguito all’intervento, l’ergoterapista lavora con l’obiettivo di recuperare e migliorare le funzionalità
della mano, così da permettere al paziente di riacquisire la propria autonomia.
Gli aspetti affrontati sono:
1. Mantenere e migliorare la mobilità delle dita, al fine di prevenire la formazione di aderenze
o rigidità post-operatorie.
2. Ridurre il dolore e il gonfiore tramite tecniche di massaggio e bendaggio.
3. Trattare la cicatrice tramite trattamenti manuali.
4. Individuare specifici ausili, se necessari.
5. Recuperare la forza, la quale può risultare ridotta in seguito all’intervento subito.
Trattamenti Ergoterapici
Il trattamento si basa sul mantenimento della manualità e dell’elasticità dei tessuti presenti nella
mano.
Qualora la sintomatologia richieda di intervenire chirurgicamente, il trattamento ergoterapico si
focalizza sul prevenire l’insorgere di recidive post-operatorie.
In tal senso, vengono seguite le seguenti procedure:
● Splinting (tutori), i quali vengono prodotti su misura. Risultano fondamentali, soprattutto
nella fase iniziale del percorso, per mantenere la mano nella posizione corretta e prevenire
l’instaurarsi di limitazioni delle dita dovute alla retrazione cutanea in seguito al
consolidamento della cicatrice post-operatoria.
● Esercizi di mobilizzazione passiva e attiva, per promuovere la flessione e l’estensione delle
dita.
● Massaggi e stretching, mirati a contrastare le aderenze cicatriziali e a favorire la corretta
guarigione dei tessuti.
● Attività mirate al recupero della manualità fine, per riprendere le capacità manuali, come
afferrare oggetti, allacciarsi le scarpe e scrivere.
Conclusione
Il trattamento ergoterapico mira al corretto recupero e mantenimento dell’uso della mano,
fondamentale per il mantenimento della propria autonomia. Il corretto percorso riabilitativo consente il
recupero delle funzioni della mano, riducendo il rischio di recidive, e migliora la qualità della vita del
paziente.
Domande frequenti – FAQs
Chi può richiedere una valutazione ambientale ergoterapica?
Chiunque abbia una ridotta autonomia nelle attività quotidiane, a causa di disabilità fisica, cognitiva o legata all’età. È indicata sia per adulti che per bambini o anziani.
In cosa consiste una valutazione ambientale?
Un ergoterapista visita l’abitazione del paziente per analizzare spazi, arredi e abitudini, identificando barriere e proponendo soluzioni pratiche per migliorare sicurezza e indipendenza.
Serve una prescrizione medica?
In alcuni casi sì, soprattutto se si desidera accedere a rimborsi assicurativi. Ma è possibile anche richiederla privatamente, contattando direttamente il nostro centro.
Quanto dura una visita a domicilio?
In genere tra i 60 e i 90 minuti, a seconda della complessità dell’ambiente e delle necessità della persona.
Quali adattamenti vengono consigliati?
Dipende dal caso, ma possono includere: ausili per bagno e cucina, modifiche ai percorsi domestici, suggerimenti ergonomici, sistemi di supporto e strategie per semplificare le attività quotidiane.
La valutazione è utile anche per chi assiste la persona?
Assolutamente sì. Aiuta familiari e caregiver a comprendere meglio le esigenze del paziente e a gestire in sicurezza le attività quotidiane.