LA RIABILITAZIONE NEUROLOGICA
In questo nuovo articolo cercheremo di spiegare questo particolare ramo della fisioterapia, la riabilitazione o fisioterapia neurologica.
La fisioterapia neurologica si prende carico dei pazienti affetti da disturbi neurologici o neuromotori, ovvero condizioni patologiche o traumatologiche a carico del sistema nervoso centrale e/o periferico, con l’obiettivo di gestire e ridurre i sintomi (ove possibile) e di migliorare la qualità della vita.
Le patologie, o comunque i disturbi a carico del sistema nervoso, sono molteplici: ictus, lesioni cerebrali e commozioni cerebrali, malattie degenerative (parkinson, alzheimer, sclerosi multipla) ed ognuna di esse richiede una presa in carico tempestiva ed, ovviamente, da parte di un team multidisciplinare, cioè diversi professionisti sanitari che collaborano tra loro per una gestione del paziente a 360 gradi.
Senza entrare nello specifico delle singole patologie, dal momento che meriterebbero articoli a parte, parleremo di come la riabilitazione neurologica possa essere utile a tutti i pazienti che vanno incontro ai disturbi sopracitati.
Uno dei principi fondamentali su cui si basa la fisioterapia neurologica è la Neuroplasticità, cioè la capacità del nostro sistema nervoso di modificare sia la struttura sia la funzionalità in base a stimoli ricevuti dall’ambiente esterno, in relazione a lesioni traumatiche o alterazioni patologiche del sistema nervoso stesso.
Il fisioterapista, in questo senso, cerca di stimolare la “neuroplasticità positiva” per facilitare processi come la sinaptogenesi (creazione di nuovi collegamenti tra neuroni), la neurogenesi (formazione di nuovi neuroni) e l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) e migliorare quindi il controllo motorio fine e globale (movimento, sensazioni, percezioni). del paziente e, di conseguenza, l’autonomia nelle attività di vita quotidiana.
Una riabilitazione intensiva e con obiettivi precisi è in grado di stimolare questi processi, attraverso un altro principio, chiamato “abituazione”, ovvero l’esposizione in maniera continua e prolungata agli stessi stimoli induce cambiamenti strutturali nel medio e lungo termine.
Il lasso di tempo del recupero nelle lesioni nervose è molto più lungo, anche più di quanto crediamo, è stato dimostrato che la riorganizzazione fisiologica del cervello può avvenire anche dopo 5 anni dal trauma.
Nelle patologie neurologiche, il più delle volte, la riabilitazione può essere utile sul rallentamento del decorso della malattia e massimizzare il mantenimento delle capacità motorie di base.
Quali strumenti ha a disposizione un fisioterapista per aiutare un paziente con problematiche a carico del sistema nervoso centrale?
L’esercizio aerobico ad alta intensità ha dimostrato diversi benefici anche per le persone con patologie a carico del sistema nervoso: dall’aumento della velocità nella deambulazione , della lunghezza del passo e della resistenza al miglioramento della funzione psicosociale e all’aumento dei fattori di crescita cerebrale. Attività come per esempio i balli di gruppo e il pugilato rappresentano due semplici attività che, se eseguiti ad intensità medio-alte, hanno dimostrato apportare diversi benefici ai pazienti; parallelamente, la fisioterapia, la terapia occupazionale, l’allenamento della forza e della potenza forniscono ai nostri pazienti quegli strumenti che consentiranno loro di essere il più autonomi possibili nella vita di tutti i giorni (migliorando equilibrio, reazioni agli stimoli esterni, resistenza agli sforzi e coordinazione motoria).
Molte volte, specialmente nei pazienti che hanno problematiche di questo tipo, tendiamo a sotto-dosare l’intensità degli esercizi proposti ed invece, proprio come l’esecuzione tecnica di un movimento o come i chilogrammi sollevati sotto forma di un peso, anche l’intensità stessa rappresenta una variabile dell’allenamento che il paziente può acquisire e che di volta in volte può esprimere a livelli più elevati.
Al di là di quello che le linee guida ci riferiscono su come strutturare una seduta di riabilitazione per persone con deficit di natura neurologica, ricordiamoci che davanti a noi abbiamo sempre, appunto, delle persone e come tali vanno trattate. Indagare aspetti come la paura del movimento, l’ansia per le cadute, l’intensità/sforzo percepito durante le sessioni riabilitative è molto importante perché ci guida nella scelta degli esercizi, nel dosaggio dei carichi e soprattutto pone il paziente stesso al centro del progetto riabilitativo come parte attiva e non come un elemento passivo che “subisce” i nostri esercizi senza la possibilità di avere voce in capitolo.
Cosa rimanere da dire sulla riabilitazione neurologica..
In conclusione possiamo dire che i compiti che noi assegniamo ai nostri pazienti devono promuovere la sicurezza, la competizione e la progressione; il cervello non cambierà se non c’è sfida, se non c’è aspettativa, se non c’è successo…quindi…mettiamo in moto i nostri pazienti.