FISIOTERAPIA E LINFODRENAGGIO MANUALE
Il linfodrenaggio manuale è un insieme di tecniche specifiche utilizzate per facilitare il flusso dei liquidi in eccesso che la linfa raccoglie e purifica nel suo passaggio attraverso i linfonodi prima di rientrare nel sangue.
Meno conosciuto del sistema venoso e arterioso, il sistema linfatico è composta da una fitta rete capillare presente in tutto il corpo. Esso raccoglie l’eccesso di liquido e le sostanze di scarto dai tessuti, trasporta i grassi e le vitamine liposolubili introdotti con l’alimentazione ed è responsabile dell’immunità acquisita.
Contrariamente al sistema sanguigno, il sistema linfatico scorre unidirezionalmente dalla periferia al centro; in questo percorso la linfa passa in vere e proprie stazioni di filtraggio (STAZIONI LINFONODALI) dove viene depurata dai patogeni estranei all’organismo per essere poi riversata nel circolo sanguigno a livello del collo.
QUANDO IL SISTEMA LINFATICO NON FUNZIONA BENE
Vi sono diverse cause che possono portare ad un cattivo funzionamento di questo prezioso sistema di drenaggio:
- Malattie cardiocircolatorie, epatiche e renali
- Diabete
- Adenopatie
- Interventi chirurgici con o senza asportazione dei linfonodi
- Traumi, contusioni e stati infiammatori
- Immobilizzazione prolungata o lavori che richiedono il mantenimento della stazione eretta prolungata
- Radioterapia
- Obesità
- Periodo premestruale, gravidanza
Quando il sistema linfatico presenta un problema, si crea un ristagno di liquido distrettuale o generalizzato chiamato LINFEDEMA, caratterizzato da pelle liscia, tesa e lucente e dal segno della FOVEA (Se si comprime la zona tumefatta con un dito, la pressione lascia un avvallamento transitorio più o meno profondo).
L’edema può essere accompagnato da sensazione di prurito, pesantezza, costrizione e indolenzimento della parte interessata.
PROPOSTA TERAPEUTICA
Il linfodrenaggio manuale è la terapia di prima linea per la risoluzione di questa condizione. È caratterizzato da manovre specifiche e ripetitive svolte con una pressione molto delicata e con un ritmo lento. Si inizia generalmente dalle stazioni linfonodali del collo e dell’addome per poi spostarsi sul distretto interessato, liberando prima la parte più prossimale e procedendo poi distalmente.
La tecnica più nota e diffusa è il metodo Vodder, dal nome del fisioterapista danese a cui si deve lo studio del sistema linfatico e lo sviluppo del trattamento manuale dei linfedemi.
Oltre a ridurre l’edema, il linfodrenaggio ha anche effetto sulla cicatrizzazione in caso di ulcere e lesioni, contribuisce ad aumentare le difese immunitarie e ha un effetto stimolante e rigenerante sui tessuti.
Per incrementare l’efficacia del linfodrenaggio manuale è possibile utilizzare tecniche di bendaggio elastocompressivo, linfotaping, esercizi mirati alla parte sintomatica ed esercizi respiratori.
Il binomio elastocompressione – esercizio fisico è inscindibile nel trattamento di qualsiasi edema poiché la loro azione combinata permette il riassorbimento e la “spremitura” centripeta dei liquidi in eccesso.
Il linfotaping è un ottimo coadiuvante del massaggio linfatico. La sua applicazione sfrutta l’effetto vacuum, dal latino vuoto, e ha lo scopo di aumentare lo spazio sottocutaneo favorendo il richiamo del liquido interstiziale.
Infine, una respirazione diaframmatica più lenta ed efficace, permette un miglior scorrimento dei fluidi e l’eliminazione delle tossine che si depositano nei tessuti.
IL RUOLO DEL FISIOTERAPISTA
Il linfodrenaggio manuale e le tecniche coadiuvanti sopra descritte richiedono un bagaglio di conoscenze specifiche, è quindi fondamentale rivolgersi ad un fisioterapista che abbia approfondito l’argomento nella sua pratica professionale.