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NUTRIZIONE E MINDFULNESS
TIPI DI FAME, NUTRIZIONE E I BENEFICI DELLA MINDFULNESS
Cos’è la Mindfulness?
Il termine “Mindfulness” può essere tradotto con “Consapevolezza” o “Presenza mentale”.
Infatti, il concetto chiave della Mindfulness è il “Qui e Ora”; ovvero quella capacità di portare attenzione non giudicante al momento presente.
Nell’applicazione della Mindfulness è fondamentale vivere il presente. In quanto dal passato possiamo imparare, ma non più viverlo, rischiando di rimuginare continuamente, mentre dal futuro possiamo sperare, ma, senza certezze, rischiamo di preoccuparci di continuo.
La nostra mente continua a vagare durante la giornata, portandoci lontani dal “Qui e Ora”. Alcuni studi hanno dimostrato che, addirittura, il 46,9% delle persone si distrae continuamente. Questo continuo divagare ci porta maggiore ansia, stress, preoccupazioni legate al passato o al futuro.
Spesso, inseriamo un “pilota automatico” e nemmeno ci rendiamo conto di ciò che accada attorno a noi e delle nostre emozioni e sensazioni del presente.
Sicuramente, una delle colpe principali è dovute al continuo Multitasking dei giorni nostri, il quale ci porta a ritmi di vita sempre più frenetici. Ma è davvero utile?!
Studi recenti hanno evidenziato come il Multitasking riduca addirittura del 40% la produttività e peggiori anche le funzionalità cerebrali e il QI, aumentando dopamina, stress e stanchezza.
Attraverso l’applicazione della Mindfulness si è in grado di:
–Riconoscere le proprie emozioni e le sensazioni del proprio corpo nel momento in cui si stanno manifestando. Si tratta di Percepire con tutti i sensi le situazioni attorno.
–Accettare l’esperienza interna e esterna, senza sopprimerla o amplificarla.
–Redigere l’attenzione ad uno stimolo presente, disattivando il “pilota automatico” e agendo con consapevolezza.
Mindful Eating
I protocolli di Mindfulness sono vari e si stanno diffondendo in molti ambiti. È possibile applicarlo nelle varie attività quotidiane tra cui sicuramente l’attività fisica e il Pilates Reformer nel nostro centro. Inoltre, è possibile applicare i concetti chiave della Mindfulness alla dieta attraverso il “Mindful Eating”.
TIPI DI FAME
Il Mindful Eating è un’esperienza che aiuta ad essere presenti e consapevoli nel momento in cui si mangia. Ci aiuta a porci delle domande importanti come: “Ho fame? Dove sento la fame? Di cosa ha bisogno il mio corpo? Sono sazio? Ho solo appetito per qualcosa in particolare?”.
In un percorso alimentare è fondamentale avere consapevolezza della propria alimentazione, altrimenti si rischia di perdere la motivazione e abbandonare la dieta e, soprattutto, non iniziare nessun altro tipo di percorso alimentare perché tutti ritenuti inutili o fallimentari.
La dieta non deve essere un evento negativo e restrittivo, ma deve permetterci di migliorare la nostra qualità di vita e il nostro benessere psicofisico. Per questo è importante conoscere il Mindful Eating.
Il Mindful Eating riconosce nove tipi di fame. Ovvero:
-La fame della bocca, la quale, probabilmente, è quella più ovvia. Essa consiste nel desiderio nella bocca di sensazioni piacevoli. Ma, purtroppo, si stanca facilmente, soprattutto quando non si è consapevoli.
Oltre ai 5 gusti riconosciuti, ovvero Salato, Dolce, Amaro, Acido e Umami, bisognerebbe concentrarsi sul reale gusto del cibo che sto mangiando. Quante volte capita di finire un pasto senza rendersi conto di cosa ho realmente mangiato?
-La fame del naso, la quale è fondamentale nel reale sapore del cibo, in quanto il cosiddetto “flavour” è percepito proprio attraverso l’olfatto retronasale e ci aiuta nel riconoscimento dei cibi sin dall’antichità. Molto spesso è fondamentale per riconoscere il reale gusto di un alimento e distinguerlo da altri simili.
-La fame degli occhi, la quale è basata sulla bellezza del cibo di cui rimaniamo attratti. Gli esperti di marketing lo sanno bene, infatti nelle pubblicità i cibi sono fotografati per esaltarne la bellezza. Ma anche l’impiattamento del cibo ha la sua attrazione per il “cliente”. Non dobbiamo farci ingannare da questo tipo di fame, ma agire con consapevolezza.
-La fame del tatto, la quale è basata sul contatto con il cibo. Molte popolazioni, infatti, mangiano con le mani quasi tutti i cibi. Noi, invece, alcuni alimenti, spesso, li preferiamo con le mani, come ad esempio la pizza, la focaccia, il pane, la frutta…E’ importante assecondare questo tipo di fame e il contatto con il cibo per accrescere la consapevolezza di ciò che sto mangiando anche in termini di quantità.
-La fame delle orecchie, la quale, forse, è quella meno evidente, ma è comunque presente. Infatti, molte industrie la utilizzano con scopi di marketing, come ad esempio il “Kit-Kat” oppure i Crackers, le patatine o prodotti simili. Dobbiamo stare attenti a non farci distrarre da questo tipo di fame emotiva.
-La fame dello stomaco, la quale è quella “fisica” perché dipende dal volume dello stomaco stesso. Infatti, lo stomaco quando è vuoto manda segnali al corpo che possono essere percepiti come sensazioni di vuoto (buco allo stomaco) o crampi allo stomaco, ma, spesso, non sappiamo riconoscerla realmente, non rispettando i nostri reali bisogni fisiologici.
-La fame cellulare, ovvero quella necessità per le nostre cellule di determinati macronutrienti e micronutrienti che, se riuscissimo a imparare ad ascoltare, ci darebbero le energie necessarie. La dieta deve essere vista in ottica di benessere psicofisico e tutti gli alimenti devono garantirci energia necessaria per il mantenimento di questo benessere. Ovviamente, dobbiamo cercare i cibi che ci garantiscono l’energia più pulita e ottimale.
-La fame della mente, la quale è quella più difficile da controllare. Essa è basata sui pensieri, i quali risultano spesso negativi o basati su false credenze, come ad esempio “Ho mangiato troppi carboidrati stasera” oppure “devo assolutamente mangiare la verdura” o, ancora “ho sgarrato di nuovo la dieta, domani digiuno”. Questa fame, se non viene trattata con consapevolezza, rischia di diventare un nostro grande nemico. Sappiamo bene quanto sia importante una corretta connessione tra mente e corpo. Purtroppo, sappiamo che la maggior parte delle diete falliscono per motivi psicologici.
-Infine, la fame del cuore, ovvero quella basata sulle emozioni che suscitano i cibi che mangiamo. Spesso si tratta del nostro alimento preferito, ma dobbiamo saperla controllare, soddisfandola, senza, però, lasciarci trascinare dalle emozioni, cercando di colmare i vuoti emotivi con il cibo.
Il Mindful Eating, perciò, non è una dieta intesa come prescrizione restrittiva, ma una pratica che può aiutarci a riconoscere i reali bisogni del corpo, spezzando i profondi condizionamenti e le radicate abitudini di inconsapevolezza che ci “appesantiscono” da lungo tempo. In un mondo così frenetico, in cui spesso non si ha consapevolezza di ciò che mangiamo, dove si mangia di corsa (i fast food non sono nati a caso…) e, per lo più, anche male, è utile riprendere consapevolezza con il cibo.
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Ivan di Tria, Biologo Nutrizionista
L’INTERVENTO DEL NUTRIZIONISTA
Il nutrizionista è la figura chiave per operare sul regime alimentare. Con il nutrizionista non solo è possibile ritrovare forma fisica ed estetica, ma anche l’energia necessaria per affrontare le giornate con vitalità e la massima espressività.