come curare l'artrosi

artrosi 

Con la parola “Artrosi”, traduzione accorciata del termine inglese “Ostheoarthritis” ovvero “osteoartrite”, si fa riferimento a quella condizione muscolo-scheletrica caratterizzata da una degenerazione del tessuto cartilagineo che, gradualmente, va a coinvolgere tutto l’ambiente articolare (tendini, legamenti, muscoli e ossa) con un importante limitazione del movimento e sintomi algici più o meno importanti. Le articolazioni più colpite sono: anca, ginocchio e mano (quest’ultima soprattutto nelle donne).

Possiamo individuare 4 stadi diversi a seconda della gravità della degenerazione cartilaginea, partendo dal primo stadio dove si può osservare una cartilagine sfrangiata con delle piccole crepe fino al quarto ed ultimo stadio dove notiamo una forte sclerosi e la scomparsa del tessuto cartilagineo con anche formazione di cisti subcondrali. 

Nonostante quello che si possa pensare, l’indagine radiologica non rappresenta il primo ed unico step per formulare la diagnosi di “artrosi/osteoartrite”, un buon clinico dapprima valuta i segni e i sintomi della persona che ha di fronte: dolore carico-dipendente, limitazioni funzionali, rigidità mattutina inferiore ai 30 minuti, presenza di crepitii, di movimento limitato e di osteofiti (allargamento osseo). Parallelamente può essere molto utile valutare se il paziente che abbiamo di fronte ha uno o più dei seguenti fattori di rischio: età > 50 anni, sovrappeso (BMI>25), lesioni articolari pregresse, lavoro con carichi fisici pesanti, storia di artrosi in famiglia.                                                                                                                                     Tutte queste informazioni possono indirizzarci in maniera più o meno sicura verso la nostra ipotesi clinica ed in un secondo momento richiedere un approfondimento diagnostico per avere la conferma definitiva e valutare la stadio di evoluzione della patologia.         

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Accertata la diagnosi di artrosi, come ci dobbiamo comportare?        

Indipendentemente dalla situazione di partenza, in primo luogo, l’approccio più indicato sembrerebbe quello basato sull’esercizio fisico attivo, la riduzione del peso corporeo e l’educazione del paziente riguardo la sua problematica.

Anche e soprattutto per quelle persone che al referto radiologico risultano essere al quarto stadio di artrosi, ovvero quando si osserva il cosiddetto “bone on bone/osso su osso” e la pressoché completa degenerazione del tessuto cartilagineo, è opportuno iniziare con un programma di esercizi cucito perfettamente sulla persona che abbiamo di fronte, l’attività fisica è come un farmaco e come tale deve essere somministrata nella giusta dose.

Le linee guida a livello internazionale propongono sia l’allenamento cardiovascolare/aerobico sia l’esecuzione di esercizi in carico articolare e, quando possibile, con sovraccarichi…ma come? In questo modo non andrò a usurare e rovinare ulteriormente le mie articolazioni? Se da un lato è vero che la cartilagine non si possa rigenerare in maniera autonoma, dall’altra parte ormai è appurato che gli esercizi in carico ne migliorano la funzione e la qualità strutturale (“lubrificandola” grazie al liquido sinoviale e migliorando la capacità di sopportazione dei carichi), per i più curiosi lascio il titolo di questo articolo dove sono stati studiati gli effetti degli esercizi in carico sulla cartilagine tramite risonanza magnetica (“Bricca A et al. Impact of exercise on articular cartilage in people at risk of, or with estabilished, knee ostheoarthritis : a systematic review of randomised controlled  trials. Br J Sports Med 2019).

Altri accorgimenti per la cura dell’artrosi…

Purtroppo però l’effetto del programma di rinforzo non si vede nel breve termine ma bisogna eseguire gli esercizi per 2-3 volte a settimane per un periodo di tempo dalle 6 alle 12 settimane prima di osservare un miglioramento sulla funzionalità e sulla sintomatologia algica.

Come detto in precedenza, se insieme agli esercizi di rinforzo riusciamo ad associare anche una dieta ipocalorica per perdere gradualmente i kg in eccesso questo ci porterà sicuramente ad avere dei risultati migliori in termini di dolore percepito e funzionalità generale.

Inizialmente, nelle persone con una sintomatologia algica molto alta e invalidante, ovviamente con ricetta medica, l’utilizzo di farmaci rappresenta un valido strumento per tenere sotto controllo il dolore e iniziare il nostro programma riabilitativo.

Nonostante il suo largo utilizzo il paracetamolo sembra avere una efficacia poco o nulla sulla sintomatologia dolorosa mentre i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) al contrario, sembrerebbero i farmaci con la maggior efficacia clinica (esempi potrebbero essere il Voltaren ed il Diclofenac).

Qualora il trattamento conservativo fallisse o non dovesse portare ai risultati sperati dal paziente, come ultimo intervento vi è la sostituzione articolare con endoprotesi, in altre parole le superfici articolari vengono rimosse e sostituite con delle articolazioni artificiali (solitamente in metallo o poliuretano), con l’80-90% dei pazienti che riferiscono una buona diminuzione del dolore.

Lorenzo Villa fisioterapista presso Polispecialistico Paradiso. Esperto in riabilitazione ortopedica.
LORENZO VILLA Fisioterapista Polispecialistico Lugano Paradiso

Conclusioni sull’artrosi

 

In conclusione vogliamo dirvi di non farvi scoraggiare dalla vostra situazione di partenza ma invece affidatevi ad un professionista della salute in modo che vi possa guidare in questo lungo ma sicuramente soddisfacente percorso per il recupero della vostra autonomia!

 

 

Lorenzo Villa

Fisioterapista esperto in riabilitazione ortopedica

Polispecialistico Paradiso

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Alessandra KuzmicAlessandra Kuzmic
15:50 23 May 23
Ci siamo affidati a Costanza per seguire nostro figlio nel suo percorso ergoterapico e ci siamo trovati davvero molto bene.Costanza è una ragazza di una dolcezza ed empatia eccezionali, sempre disponibile, davvero perfetta per lavorare a contatto con i bambi. Da subito nostro figlio ha legato con lei ed hanno instaurato un buon rapporto, rendendo così la terapia sempre piacevole, divertente e stimolante.Davvero complimenti a Costanza, la consiglio vivamente :-)
Yulia LuganoYulia Lugano
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