Infortuni legati alla corsa Parte 4: lesioni muscolari e sindrome da stress tibiale

Eccoci giunti all’ultimo articolo relativo agli infortuni più comuni legati alla corsa                                                                                

Oggi tratteremo di due infortuni di natura diversa: le lesioni muscolari e la sindrome da stress tibiale, questi sono accomunati solamente dal fatto di avere una bassa incidenza nei runners; in altre parole, per rassicurare i nostri lettori, accadono piuttosto raramente.              

Per lesioni muscolari si intende un danno anatomico alla struttura delle fibre muscolari stesse, in base poi alla percentuale di fibre lesionate verranno classificate in stiramento di I, II e III grado. All’interno della classificazione delle “lesioni muscolari” rientrano anche le contratture e le elongazioni, la differenza è che in questi due ultimi casi non si presenta una lesione strutturale, la fibra muscolare rimane integra.              

Prima di presentare a livello clinico la differenza tra stiramento (I,II,III grado) e contrattura muscolare, esortiamo come sempre i nostri corridori, qualora riscontassero problematiche simili, a rivolgersi ad un professionista della salute per gestire al meglio la situazione. 

Dal punto di vista clinico, questi due infortuni differiscono per la modalità di insorgenza: lo stiramento muscolare solitamente avviene in maniera chiara e ben percepibile dall’atleta, il quale durante un gesto come uno sprint o un cambio di direzione sente una “fitta” a livello del muscolo interessato, la contrattura muscolare invece solitamente insorge dopo l’attività fisica, nelle ore successive o anche addirittura il giorno dopo, il corridore avvertirà una sensazione di tensione muscolare eccessiva e dolorosa che lo limita nei movimenti dell’attività di vita quotidiana e sportiva. Anche i tempi di recupero risultano essere molto diversi: per le lesioni muscolari, a seconda del loro grado, possono volerci indicativamente da 1 fino a 4 mesi prima di ritornare alle prestazioni sportive pre-infortunio, per quanto riguarda le contratture muscolari invece si ragiona in termini di settimane, i tempi sono decisamente più brevi.   

Qual è la migliore attività che ci permette di ridurre al minimo la percentuale di infortuni di natura muscolare? 

Su questo tema la letteratura scientifica è molto chiara e la risposta è pressochè univoca: l’esercizio contro resistenza. Eseguire esercizi con bilancieri, manubri e sovraccarichi in generale migliora la qualità tissutale di tendini e muscoli, facendoli diventare più resilienti e meno soggetti a lesioni. Purtroppo ci tocca ribadire che, anche in questo ambito, lo stretching passivo è stato ormai ampiamente superato, dimostrando poca efficacia nella riduzione delle lesioni muscolari; un muscolo forte, il più delle volte, è anche un muscolo elastico, in grado di gestire tutte le diverse forze a cui è sottoposto durante la corsa, i cambi di direzione e salti di varia natura.

Infortuni legati alla corsa Parte 4: lesioni muscolari e sindrome da stress tibiale
Infortuni legati alla corsa Parte 4: lesioni muscolari e sindrome da stress tibiale

Cambiando tipologia di infortunio parliamo ora di “sindrome da stress tibiale”, chiamata anche “shin splints”, si tratta di una problematica muscolo-scheletrica che non è conseguente ad un trauma ma bensì ad un sovraccarico nel tempo della parte anteriore della tibia. 

Questo infortunio può presentarsi nei corridori, o comunque in generale in tutti quegli sport che prevedono gesti ripetitivi con continui impatti dell’arto inferiore sul terreno; lo sportivo lamenterà principalmente dolore sul margine mediale (interno) della tibia, nelle prime fasi solamente durante l’attività fisica, successivamente può presentarsi anche a riposo. Nonostante la diagnosi clinica, basata su una attenta anamnesi e la riproduzione del sintomo doloroso del paziente tramite la palpazione del bordo tibiale interno, spesso per escludere patologie più gravi, il clinico può ricorrere alla diagnostica per immagini in modo da escludere altri infortuni come per esempio la frattura da alcuni fattori di rischio possono essere: pregressa storia di Shin splints, alto BMI, sesso femminile, navicular drop alto, aumentata mobilità in dorsi-flessione di caviglia, ridotta mobilità in rotazione esterna d’anca e carenza di vitamina D.

Purtroppo, per questa particolare condizione muscolo-scheletrica, nonostante siano state indagate diverse metodiche di trattamento (gait retraining, riposo, ghiaccio, massaggio, onde d’urto, stretching, programmi di forza, uso di tutori/ortesi/bracing, iniezioni) non è stata individuata una tecnica nettamente migliore delle altre; sarà quindi il terapista che, insieme al paziente, dovrà elaborare un piano terapeutico basato sia sulle preferenze del paziente che sull’esperienza clinica del terapista stesso. Anche la prognosi è lunga, diversi studi hanno evidenziato come chi soffre di dolore tibiale da più di tre mesi può impiegare fino a 9 mesi per tornare a correre senza alcun dolore. Come sempre, la miglior prevenzione è la gestione dei volumi di allenamento, bisogna sempre aumentare i kilometri in maniera graduale (circa 10-20% da una settimana alla seguente)  in modo da permettere al nostro corpo di adattarsi al meglio ai nuovi carichi di lavoro.

Anche questo articolo è giunto al termine, il prossimo riguarderà l’analisi biomeccanica della corsa e le forza in gioco che le nostre articolazioni si trovano a dover gestire, vi faremo vedere quanto il corpo umano è in grado di sopportare e quanto forte possa essere. Alla prossima e buona corsa a tutti!!

Lorenzo Villa fisioterapista presso Polispecialistico Paradiso. Esperto in riabilitazione ortopedica.
LORENZO VILLA Fisioterapista Polispecialistico Lugano Paradiso

COME OPERO

Il mio primo approccio ad un nuovo paziente parte sempre con l’anamnesi, è la persona che  racconta e descrive qual è il problema ed in che modo questo lo limita nelle sue attività di vita quotidiana e attività sportive.

Successivamente vengono effettuati dei test di valutazione (test ortopedici, neurologici,  di forza, di mobilità articolare ecc) in modo da formulare un ipotesi sul tessuto o sui tessuti che vorremmo trattare nella nostre sedute fisioterapiche.

Di volta in volta ci sarà uno scambio di informazioni tra paziente e fisioterapista ed è proprio su questi feedback che ci basiamo per impostare i trattamenti successivi.

La persona viene sempre trattata a 360 gradi e l approccio alla sua patologia e/o condizione muscolo scheletrica è bio-psico-sociale: non ci limitiamo solamente a valutare in che condizioni sono i suoi tessuti biologici, ma anche come questa condizione influenza la vita del paziente e la sua relazione con l ambiente esterno.

Da questa filosofia di lavoro ne deriva poi non solo il trattamento fisioterapico che si limita alle quattro mura dello studio, ma fisioterapista e paziente cercano insieme una soluzione su come gestire la sua problematica anche nel corso della giornata ed eventualmente nel corso delle settimane e dei mesi.

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Alessandra KuzmicAlessandra Kuzmic
15:50 23 May 23
Ci siamo affidati a Costanza per seguire nostro figlio nel suo percorso ergoterapico e ci siamo trovati davvero molto bene.Costanza è una ragazza di una dolcezza ed empatia eccezionali, sempre disponibile, davvero perfetta per lavorare a contatto con i bambi. Da subito nostro figlio ha legato con lei ed hanno instaurato un buon rapporto, rendendo così la terapia sempre piacevole, divertente e stimolante.Davvero complimenti a Costanza, la consiglio vivamente :-)
Yulia LuganoYulia Lugano
13:29 28 Apr 23
Mia figlia frequenta i corsi di Ergoterapia al Polispecialistico Paradiso.Questo studio ci è stato consigliato da logopedista, c'erano problemi con la concentrazione dell'attenzione.Mia figlia è lavora con Costanza Minonzio, è una vera professionista, ama i bambini ed è molto carina.Mia figlia è sempre impaziente di nuove attività ed è felice di farlo.Abbiamo fatto grandi progressi e successo. A scuola, anche, il rendimento scolastico è migliorato
Diletta SpreaficoDiletta Spreafico
13:24 28 Apr 23
Molta professionalità e competenza in un posto accogliente e molto curato. Le istruttrici di Pilates mi hanno fatto tornare la voglia di fare sport e di dedicare del tempo a me stessa e al mio benessere fisico/mentale! Consiglio a tutti di provare l’esperienza del Pilates in questo centro, non resterete delusi, anzi non potrete più farne a meno!
MARA StefanelliMARA Stefanelli
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EccellenteMia figlia ha usufruito del servizio di ergoterapia con la dott. Costanza Minonzio ed è stata bravissima.Professionale, preparata,paziente e sempre disponibile.Lo consiglio vivamente in più mia figlia la adora e non le pesa assolutamente fare ergo.
Federica ZeriniFederica Zerini
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Dopo la gravidanza ho avuto una brutta tendinite ormonale al polso e al pollice, non riuscivo nemmeno più a sollevare un bicchiere senza avere delle fitte di dolore. Su consiglio del medico mi sono rivolta all’ergoterapista, che mi ha fatto un tutore su misura funzionale da portare di giorno durante le attività domestiche e, soprattutto, le attività da neo-mamma. Abbiamo rivisto anche il modo in cui prendevo in braccio la bimba e la sollevavo. Con i consigli ergonomici della terapista, il tutore, trattamenti con ultrasuoni e tape, sono riuscita pian piano a tornare alla normalità! Grazie infinite al Team di PolispecialisticoParadiso!
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